venerdì 4 maggio 2012

L'insegnamento indiretto di Osama bin Laden

Sulle lettere di bin Laden, rese pubbliche nei giorni scorsi, vale la pena soffermarsi per un dettaglio che contiene un grande insegnamento, naturalmente indiretto, dato il soggetto (!).


I documenti personali di Osama bin Laden, rilasciati dalle forze armate statunitensi, rivelano quanto fosse considerato dannoso per Al-Qaeda la potenza della testimonianza dei sopravvissuti e delle vittime del terrorismo. Quando l'ex sceicco del terrore scrive: “Se gli affiliati di al-Qaida continuano a uccidere i civili musulmani, rovineranno [tutto] e allontaneranno le persone, che potrebbero essere convinte dai nemici...”, dimostra di temere che le storie delle vittime e l'impatto negativo degli attacchi sulla vita dei civili musulmani provochino nei potenziali seguaci di Al-Qaeda una grave perdita di “fede nella jihad" e di fiducia nel metodo terrorista.
Non è quindi un caso che sia a livello di Nazioni Unite che di Commissione Europea, la lotta al terrorismo e alle forme di radicalizzazione violenza sia ormai condotta non solo con i tradizionali strumenti militari e securitari, ma anche con quelli 'civili' costituti da quegli individui che sono stati vittime del terrorismo e che formano forse il gruppo più potente di messaggeri promotori di una contro-narrativa, attraverso le loro storie personali, che, opponendosi alla propaganda, parla a tutti della 'verità profonda' sul terrorismo.

Purtroppo nel nostro paese conosciamo le difficoltà, di molteplice natura, patite nel tempo dalla vittime del terrorismo e delle stragi, e in questi giorni che si avviano verso la Giornata delle Memoria a loro dedicata, il 9 maggio, penso sia importante che chi si rivolgerà loro a vario titolo, in discorsi e commemorazioni, sappia che, a fianco della retorica del “non dimenticare”, è possibile evocare una attività virtuosa con lo sguardo rivolto al futuro. Quella della testimonianza di sopravvissuti e vittime ha infatti un valore didattico di prevenzione della violenza estremeista di ogni matrice che merita forse più strumenti di comunicazione per l'oggi che monumenti per il passato.