I documenti personali di Osama bin Laden, rilasciati dalle forze armate statunitensi, rivelano quanto fosse considerato dannoso per Al-Qaeda la potenza della testimonianza dei sopravvissuti e delle vittime del terrorismo. Quando l'ex sceicco del terrore scrive: “Se gli affiliati di al-Qaida continuano a uccidere i civili musulmani, rovineranno [tutto] e allontaneranno le persone, che potrebbero essere convinte dai nemici...”, dimostra di temere che le storie delle vittime e l'impatto negativo degli attacchi sulla vita dei civili musulmani provochino nei potenziali seguaci di Al-Qaeda una grave perdita di “fede nella jihad" e di fiducia nel metodo terrorista.
Non è quindi un caso che sia a livello di Nazioni Unite che di Commissione Europea, la lotta al terrorismo e alle forme di radicalizzazione violenza sia ormai condotta non solo con i tradizionali strumenti militari e securitari, ma anche con quelli 'civili' costituti da quegli individui che sono stati vittime del terrorismo e che formano forse il gruppo più potente di messaggeri promotori di una contro-narrativa, attraverso le loro storie personali, che, opponendosi alla propaganda, parla a tutti della 'verità profonda' sul terrorismo.
Non è quindi un caso che sia a livello di Nazioni Unite che di Commissione Europea, la lotta al terrorismo e alle forme di radicalizzazione violenza sia ormai condotta non solo con i tradizionali strumenti militari e securitari, ma anche con quelli 'civili' costituti da quegli individui che sono stati vittime del terrorismo e che formano forse il gruppo più potente di messaggeri promotori di una contro-narrativa, attraverso le loro storie personali, che, opponendosi alla propaganda, parla a tutti della 'verità profonda' sul terrorismo.
Purtroppo nel nostro paese conosciamo le difficoltà, di molteplice natura, patite nel tempo dalla vittime del terrorismo e delle stragi, e in questi giorni che si avviano verso la Giornata delle Memoria a loro dedicata, il 9 maggio, penso sia importante che chi si rivolgerà loro a vario titolo, in discorsi e commemorazioni, sappia che, a fianco della retorica del “non dimenticare”, è possibile evocare una attività virtuosa con lo sguardo rivolto al futuro. Quella della testimonianza di sopravvissuti e vittime ha infatti un valore didattico di prevenzione della violenza estremeista di ogni matrice che merita forse più strumenti di comunicazione per l'oggi che monumenti per il passato.
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