giovedì 30 aprile 2020

CONSIDERAZIONE SUL SUPPORTO AGLI OPERATORI PSICO-SOCIALI IN PRIMA LINEA NELLA PANDEMIA DA COVID-19

La sfida dell'incertezza totale nelle relazioni. 

Nel quadro dell'attività di "Support the Supporters" del progetto “ICS- INSIEME CONTRO LA SOLITUDINE” finanziato dalla Compagnia di San Paolo (si veda Covid-19: Assistenza psicologica a Torino), questo testo costituisce la premessa delle linee guida per gli operatori in prima linea per il sostegno psicologico a cittadini e operatori sanitari della città metropolitana di Torino di fronte ai problemi di salute mentale durante la pandemia da coronavirus.

mercoledì 29 aprile 2020

Covid-19: Assistenza psicologica a Torino

Numeri verdi di assistenza psico-sociale a Torino

Anche l'Associazione Leon Battista Alberti supporta questa attività promossa da Psicologi per i Popoli Torino per la cura della salute pubblica mentale in questa pandemia da coronavirus, secondo il principio che nel momento in cui i nostri modelli del mondo cambiano di ora in ora, la capacità di apprendimento dei team è la differenza tra adattamento e paralisi.

L'Associazione Leon Battista Alberti coordina l'azione "Support the Supporters" del progetto “ICS- INSIEME CONTRO LA SOLITUDINE” finanziato dalla Compagnia di San Paolo:

L'azione si propone di organizzare un comitato scientifico multidisciplinare per svolgere attività di sostegno e formazione in-linea indirizzati agli operatori volontari o pubblici della psicologia dell’emergenza che stanno affrontando l’emergenza da coronavirus. 
Le caratteristiche dell’attuale emergenza pandemica pongono, infatti, gli operatori di sostegno ai cittadini e ai sanitari di fronte ad uno scenario nuovo, per molti tratti privo di precedenti utili per attivare strategie di ‘coping’, cioè di quell'insieme di meccanismi psicologici adattativi messi in atto da un individuo per fronteggiare problemi emotivi ed interpersonali, allo scopo di gestire, ridurre o tollerare lo stress ed il conflitto. Il rischio concreto, già sul breve termine, è che sgli operatori si trovino in situazioni critiche nelle rispettive mansioni: fornire sostegno alle diverse vittime e le fasce deboli  e  prendere
le decisioni più efficaci nella gestione dell’emergenza a livello locale.
L’obiettivo primario è quindi quello di mitigare i rischi connessi alla capacità di resilienza degli operatori pubblici e del terzo settore che stanno supportando la salute mentale di una gamma di vittime, che forse non ha precedenti, con azioni di ricerca, confronto, formazione

venerdì 10 aprile 2020

Una strada che si chiama metanoia

In qualsiasi situazione di pericolo, paura e ansia prolungata vorremmo rivolgerci a qualcuno che possa aiutarci, fornendoci rassicurazioni e certezze, infondendoci fiducia e coraggio. Lo fanno i bambini verso i genitori, lo fanno anche i cittadini verso i governanti.
Come avviene anche a chiunque volesse oggi chiedere aiuto al suo amico, al suo terapeuta o alla sua guida spirituale o ai numeri verdi di supporto psicologico, di fronte a questa pandemia accade di trovarsi di fronte all'altro senza che questi possa fornire risposte completamente soddisfacenti. Questo perché - sia questi il genitore in presenza, il governante in tv o chiunque altro dall'altra parte del telefono/pc/tablet - egli si trova in vero nella nostra stessa situazione.
Questi 'altri' cui ci rivolgiamo possono provare a dissimulare raccontando bugie pietose o ragionevoli consigli sulla scorta del poco di veramente noto (serve mantenere la distanza sociale), ma nulla che possa veramente comunicare sicurezza, certezza, fiducia e coraggio.

A meno che… noi richiedenti aiuto non si riesca ad imboccare una strada che si chiama metanoia. Non è un astratto cambio di narrativa calato dall'alto, come quello proposto da alcuni appelli che girano in questi giorni. Non basta un artificio retorico per uscire dai limiti delle possibilità di comprensione da parte dell’intelletto umano per rientravi in una nuova più 'alta' comprensione. Non è neppure mistica o pratica religiosa.
Si tratta invece di un gioco linguistico: riconfigurare il significato delle parole in modo che acquistino una senso e un movimento (una "vita activa", per dirla con Hannah Arendt) in questo nuovo contesto.

"La metanoia non è solo un problema di comprensione, ma sposta un rapporto esistente tra pensiero e mondo. Solo nel linguaggio il mondo si presenta al nostro pensiero; tra linguaggio e mondo non c'è differenza fondamentale per ostacolare il pensiero. Esprimere un nuovo pensiero significa anche inventare sempre un nuovo gioco linguistico adeguato a quel pensiero. Il linguaggio opera una differenziazione del rapporto tra pensiero e mondo. Il linguaggio non è arbitrario, per quanto tale arbitrarietà possa sembrare ovvia ai teorici contemporanei del linguaggio. Al contrario, ogni parte del linguaggio è legata a un sistema in continuo sviluppo. Il linguaggio sviluppa la nostra comprensione del mondo nello stesso modo e nella stessa misura in cui continua a svilupparsi. Il principio del linguaggio non è l'arbitrarietà, ma la contingenza. Il linguaggio, in altre parole, si sviluppa all'interno di un quadro di possibilità in continuo cambiamento costituito dai suoi legami con il pensiero e con il mondo. Ecco perché le possibilità di una nuova comprensione sono immediatamente legate alla ricerca o all'invenzione di un nuovo linguaggio." (Avanessian A., Hennig A., 2014)



Esattamente quando assistiamo a cambiamenti epocali radicali, quando crolla il mondo, la metanoia interviene con la sua funzione poietica del linguaggio.

Sul piano politico del post-pandemia da Covid-19, al momento non posso che semplificare con questa metafora presente nella prefazione del libro: (noi) "il pedone potrà fare una mossa all'interno degli scacchi che si mangi altri pedoni, regine, re, cavalli, torri e alfieri con le loro opposizioni ed infinite lotte, portando ad una partita completamente nuova con pezzi diversi, modi diversi di muoversi, modi diversi di essere colpiti, e" ...un nuova scacchiera!


lunedì 6 aprile 2020

Data and Propaganda: Let's Compare the Expected Deaths

From "The Economist": Covid-19’s death toll appears higher than official figures suggest

We have only one way to verify the mortality produced by the Codiv-19 pandemic: to compare the data on expected deaths, based on the statistical data of previous years, with those that are occurring in these and the coming months.

The graph shows the case of a single country, Nembro, in the province of the Italian cities most affected by the pandemic: Bergamo. With its 158 deaths, 123 more than the average, the increase in the mortality rate was +1286%.
A tragic percentage to which is added the fact that only a quarter of these deaths are recognized as infected by Covid-19, because the 3/4 died at home or in residential facilities, without being hospitalized and without being swabbed.

The epidemiological data of the various curves that describe this pandemic will therefore have a real confirmation only in comparison with the expected deaths. This statistical date will be the proof of the real mortality of this coronavirus and will reveal any lies told in the official communication of the various countries around the world.

Not only that. The data on expected deaths based, on the statistical data of previous years, will also serve in the coming months in relation to other curves, in addition to those on mortality and immediate morbidity by Codiv-19. These are the curves related to collateral damage: those that describe the impact on the condition of non-Covid severe malts, those on the impact of the interruption of care for the chronically ill and those related to mental and social health.
In addition to possible returns of curves and minor peaks of the same pandemic related to seasonality, until there is a vaccine.



Without needing to be a doctor or epidemiologist, it seems to me that it is correct that the world public opinion knows which data to look at to be aware of the real direct and indirect damage caused by this pandemic. With very small statistical margins of error, all the deviations from the (average) data on expected deaths  - which I hope will be publicly available in every country and region of the world - it will indicate the real deaths, that is to say, they will enable us all to assess the quality, seriousness and timeliness of the communications and measures taken by our governments.

As I wrote in a previous post: we stay at home, of course, but we need for vigilance. We now know what we need to be vigilant about in order to defend ourselves against institutional fake-news or propaganda.
... and my invitation to istutional risk communication to give priority to "anticipated regret" for mistakes, is still valid.

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Dati e Propaganda: Confrontiamo i decessi previsti

Corriere della Sera | Studio di Cancelli e Foresti
Abbiamo un solo modo per verificare la mortalità prodotta dalla pandemia di Codiv-19: quello di compare i dati sulle morti attese, in base ai dati statistici degli anni precedenti, con quelle che stanno avvenendo in questi e nei prossimi mesi.

Nel grafico si osserva il caso di un singolo paese, Nembro, nella provincia delle città italiana più colpita dalla pandemia: quella di Bergamo. Con i suo 158decessi, 123 in più della media, l'incremento della percentuale di mortalità è stata del +1286%.
Un percentuale tragica alla quale si aggiunge il fatto che solo un quarto di tali decessi risulta riconosciuta infettate con il Covid-19, perché i 3/4 sono morti a casa o in strutture residenziali, senza essere ricoverate in ospedale e senza essere sottoposte a tampone.

I dati epidemiologici delle varie curve che ci descrivono questa pandemia avranno quindi una reale conferma solo nel confronto con le morti attese. Questo dato statistico sarà la prova della reale  mortalità di questo coronavirus e farà emergere le eventuali menzogne narrate della comunicazione ufficiale dei vari paesi del mondo.

Non solo. I dati sulle morti attese in base ai dati statistici degli anni precedenti, serviranno nei prossimi mesi anche in relazioni ad altre curve, oltre quelle sulla mortalità e morbilità immediata da Codiv-19. Sono le curve relative ai danni collaterali: quelli che descrivono l'impatto sulle condizione dei malati gravi non-Covid, quelli sull'impatto dell'interruzione delle cure ai malati cronici e quelli relative alla salute mentale e sociale. Oltre agli eventuali ritorni di curve e picchi minori della stessa pandemia legati alla stagionalità, fino a quando non ci sia un vaccino.



Senza bisogno di essere un medico o un epidemiologo, mi pare che sia corretto che l'opinione pubblica mondiale sappia quale dato guardare per essere consapevole dei danni reali, diretti ed indiretti, provocati da questa pandemia. Con margini statistici di errore assai ridotti, tutti gli scostamenti dai dati (medi) sulle morti attese, che spero siano disponibili pubblicamente in ogni paese e regione del mondo, ci indicheranno i morti reali, permetteranno cioè a tutti noi di valutare la qualità, serietà e tempestività della comunicazioni e delle misure intraprese dai nostri governi.

Come scritto in un post precedente: stiamo in casa, certo, ma vigilando. Ora sappiamo su cosa dobbiamo vigilare per difenderci dalle fake-news istituzionali.
... e il mio invito alla comunicazione del rischio istuzionale per dare priorità al rimpianto anticipato per gli errori è ancora valido.