From "The Economist": Covid-19’s death toll appears higher than official figures suggest |
We have only one way to verify the mortality produced by the Codiv-19 pandemic: to compare the data on expected deaths, based on the statistical data of previous years, with those that are occurring in these and the coming months.
The graph shows the case of a single country, Nembro, in the province of the Italian cities most affected by the pandemic: Bergamo. With its 158 deaths, 123 more than the average, the increase in the mortality rate was +1286%.
A tragic percentage to which is added the fact that only a quarter of these deaths are recognized as infected by Covid-19, because the 3/4 died at home or in residential facilities, without being hospitalized and without being swabbed.
The epidemiological data of the various curves that describe this pandemic will therefore have a real confirmation only in comparison with the expected deaths. This statistical date will be the proof of the real mortality of this coronavirus and will reveal any lies told in the official communication of the various countries around the world.
Not only that. The data on expected deaths based, on the statistical data of previous years, will also serve in the coming months in relation to other curves, in addition to those on mortality and immediate morbidity by Codiv-19. These are the curves related to collateral damage: those that describe the impact on the condition of non-Covid severe malts, those on the impact of the interruption of care for the chronically ill and those related to mental and social health.
In addition to possible returns of curves and minor peaks of the same pandemic related to seasonality, until there is a vaccine.
As our friends and colleagues brave the font lines, we must also get ready for a series of aftershocks. It's very hard to plan this far ahead while we're in survival mode. We must prepare early and strategize our response to the collateral damage of #COVID19 pic.twitter.com/YF7bif5PeK— Victor Tseng (@VectorSting) March 30, 2020
As I wrote in a previous post: we stay at home, of course, but we need for vigilance. We now know what we need to be vigilant about in order to defend ourselves against institutional fake-news or propaganda.
... and my invitation to istutional risk communication to give priority to "anticipated regret" for mistakes, is still valid.
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Dati e Propaganda: Confrontiamo i decessi previsti
Corriere della Sera | Studio di Cancelli e Foresti |
Nel grafico si osserva il caso di un singolo paese, Nembro, nella provincia delle città italiana più colpita dalla pandemia: quella di Bergamo. Con i suo 158decessi, 123 in più della media, l'incremento della percentuale di mortalità è stata del +1286%.
Un percentuale tragica alla quale si aggiunge il fatto che solo un quarto di tali decessi risulta riconosciuta infettate con il Covid-19, perché i 3/4 sono morti a casa o in strutture residenziali, senza essere ricoverate in ospedale e senza essere sottoposte a tampone.
I dati epidemiologici delle varie curve che ci descrivono questa pandemia avranno quindi una reale conferma solo nel confronto con le morti attese. Questo dato statistico sarà la prova della reale mortalità di questo coronavirus e farà emergere le eventuali menzogne narrate della comunicazione ufficiale dei vari paesi del mondo.
Non solo. I dati sulle morti attese in base ai dati statistici degli anni precedenti, serviranno nei prossimi mesi anche in relazioni ad altre curve, oltre quelle sulla mortalità e morbilità immediata da Codiv-19. Sono le curve relative ai danni collaterali: quelli che descrivono l'impatto sulle condizione dei malati gravi non-Covid, quelli sull'impatto dell'interruzione delle cure ai malati cronici e quelli relative alla salute mentale e sociale. Oltre agli eventuali ritorni di curve e picchi minori della stessa pandemia legati alla stagionalità, fino a quando non ci sia un vaccino.
Senza bisogno di essere un medico o un epidemiologo, mi pare che sia corretto che l'opinione pubblica mondiale sappia quale dato guardare per essere consapevole dei danni reali, diretti ed indiretti, provocati da questa pandemia. Con margini statistici di errore assai ridotti, tutti gli scostamenti dai dati (medi) sulle morti attese, che spero siano disponibili pubblicamente in ogni paese e regione del mondo, ci indicheranno i morti reali, permetteranno cioè a tutti noi di valutare la qualità, serietà e tempestività della comunicazioni e delle misure intraprese dai nostri governi.
Come scritto in un post precedente: stiamo in casa, certo, ma vigilando. Ora sappiamo su cosa dobbiamo vigilare per difenderci dalle fake-news istituzionali.
... e il mio invito alla comunicazione del rischio istuzionale per dare priorità al rimpianto anticipato per gli errori è ancora valido.
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