The Psychology of Pandemics by Steven Taylor (2019) |
Risk Communication
"During a pandemic, the overriding public health goal is to bring the outbreak under control as quickly as possible with minimal disruption. Effective risk communication is essential for achieving this goal (Barry, 2009). Health authorities have been criticized for their lack of attention to risk communication.
In the face of an epidemic, terror, blame, rumors, and conspiracy theories, distrust in authorities, and panic can take hold simultaneously, This is why establishing and maintaining trust through honest, clear communication is paramount. History continues to show us that health communication lies at the heart of epidemic control, yet staffing for such communication is usually tacked onto health budgets as an afterthought, at woefully inadequate levels. (Quick, 2018, p. 150).
Risk communication involves giving the public the information they need to make well-informed decisions about how to protect their-health and safety. Important elements of the WHO (2005, 2008) communication guidelines are as follows:
1. Announce the outbreak early, even with incomplete information, so as to minimize the spread of rumors and misinformation.
2. Provide information about whart the public can do to make themselves safer.
3. Maintain transparency to ensure public trust.
4 Demonstrate that efforts are being made to understand the public's views and concerns about the outbreak,
5. Evaluate the impact of communication programs to ensure that the messages are being correctly understood and that the advice is being followed."
(from: Steven Taylor (2019). The Psychology of Pandemics: Preparing for the Next Global Outbreak of Inferctious Disease by, Cambridge Scholars Publishing, Chapter 2, pp 15-16)
The Psychology of Pandemics by Steven Taylor pp. 15-16 |
Now that the pandemic has reached almost every country in the world, we can ask ourselves: which heads of state and governments have followed the WHO guidelines? A rhetorical question, because we have already seen that nobody has followed any of the five points mentioned above.
From this crisis we are learning that virologists are not epidemiological experts, that both are not experts in public health and emergency management, and that all of these with politicians do not know how to communicate risks properly.
We have also learned that when the metaphor of a pandemic is war, words become propaganda, whose kernel of truth it would be the task of scientific journalism to identify. The latter, however, at least in Italy, is either inexistent or irrelevant. Thus public opinion remains not only locked up and isolated, but also very confused and untrust, when not terrified...
From this crisis we are learning that virologists are not epidemiological experts, that both are not experts in public health and emergency management, and that all of these with politicians do not know how to communicate risks properly.
We have also learned that when the metaphor of a pandemic is war, words become propaganda, whose kernel of truth it would be the task of scientific journalism to identify. The latter, however, at least in Italy, is either inexistent or irrelevant. Thus public opinion remains not only locked up and isolated, but also very confused and untrust, when not terrified...
However, we can work now, each with their own responsibilities, to make the World Health Organization and public health policies the main focus of future international governance.
---------------------
La comunicazione del rischio COVID-19 e l'epidemia di tradimento dell'OMS
Comunicazione del rischio
"Durante una pandemia, l'obiettivo principale della sanità pubblica è quello di tenere sotto controllo l'epidemia il più rapidamente possibile con il minimo disturbo. Una comunicazione efficace del rischio è essenziale per raggiungere questo obiettivo (Barry, 2009). Le autorità sanitarie sono state criticate per la loro scarsa attenzione alla comunicazione del rischio.
Di fronte a un'epidemia, il terrore, le colpe, le voci e le teorie cospiratorie, la sfiducia nelle autorità e il panico possono prendere piede simultaneamente. Ecco perché stabilire e mantenere la fiducia attraverso una comunicazione onesta e chiara è fondamentale. La storia continua a dimostrarci che la comunicazione sanitaria è al centro del controllo dell'epidemia, eppure il personale che si occupa di tale comunicazione è di solito prsodi mira nelle revisione dei bilanci della sanitatà, a livelli tristemente inadeguati. (Quick, 2018, p. 150).
La comunicazione del rischio consiste nel fornire al pubblico le informazioni necessarie per prendere decisioni informate su come proteggere la propria salute e la propria sicurezza. Gli elementi importanti delle linee guida per la comunicazione dell'OMS (2005, 2008) sono i seguenti:
1. Annunciare l'epidemia in anticipo, anche con informazioni incomplete, in modo da ridurre al minimo la diffusione di voci e disinformazioni.
2. Fornire informazioni sulle misure che il pubblico può adottare per rendersi più sicuro.
3. Mantenere la trasparenza per garantire la fiducia del pubblico.
4. Dimostrare che si sta cercando di comprendere le opinioni e le preoccupazioni del pubblico sull'epidemia,
5. Valutare l'impatto dei programmi di comunicazione per garantire che i messaggi siano compresi correttamente e che i consigli siano seguiti."
(da: Steven Taylor (2019). The Psychology of Pandemics: Preparing for the Next Global Outbreak of Inferctious Disease by, Cambridge Scholars Publishing, Chapter 2, pp 15-16)
Ora che la pandemia ha raggionto quasi tutti paesi del mondo possimo domandarci: quali capi di stato e governi hanno seguito le linee guida dell'OMS? Una domanda retorica, perché abbiamo già visto che nessuno ha seguito nessuno dei 5 punti sopra menzionati.
Da questa crisi stiamo imparendo che i virologi non sono esperti epidemiologi, che entrambi non sono esperti di salute pubblica e gestione dell'emergenze, e che tutti questi con i politici non sanno comunicare i rischi adeguatamente.
Abbiamo imparato anche che quando la metafora di una pandemia è la guerra, le parole diventano propaganda, i cui noccioli di verità sarebbe compito individuare da parte del giornalismo scientifico. Quest'ultimo però, almeno in Italia, è o inesitente o ininfluente. Così l'opinione pubblica resta non solo rinchiusa e isolata, ma anche assai confusa e sfiduciata, quando non terrorizzata...
Possiamo però fin da ora lavorare, ciascuno con le sue responsabilità, affinché l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e la politiche di salute pubblica, diventi il fulcro principale della futura governance internazionale.
Ora che la pandemia ha raggionto quasi tutti paesi del mondo possimo domandarci: quali capi di stato e governi hanno seguito le linee guida dell'OMS? Una domanda retorica, perché abbiamo già visto che nessuno ha seguito nessuno dei 5 punti sopra menzionati.
Da questa crisi stiamo imparendo che i virologi non sono esperti epidemiologi, che entrambi non sono esperti di salute pubblica e gestione dell'emergenze, e che tutti questi con i politici non sanno comunicare i rischi adeguatamente.
Abbiamo imparato anche che quando la metafora di una pandemia è la guerra, le parole diventano propaganda, i cui noccioli di verità sarebbe compito individuare da parte del giornalismo scientifico. Quest'ultimo però, almeno in Italia, è o inesitente o ininfluente. Così l'opinione pubblica resta non solo rinchiusa e isolata, ma anche assai confusa e sfiduciata, quando non terrorizzata...
Possiamo però fin da ora lavorare, ciascuno con le sue responsabilità, affinché l'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e la politiche di salute pubblica, diventi il fulcro principale della futura governance internazionale.
Nessun commento:
Posta un commento