domenica 8 marzo 2020

Coronavirus: la percezione del rischio nei giovani



L’universo giovanile è spesso caratterizzato da percorsi in territori di confine, dove un sottile, labile filo separa la consapevole elaborazione del rischio dall’attrazione quasi magnetica che questo esercita sui giovani e la loro convinzione di immortalità. 
Quel filo lo troviamo nei giovani che ieri sera ancora si trovavano nei locali pubblici dei Navigli a Milano, o in quelli di altre città in circostanze ben lungi dai "consigli" di contenimento del coronovirus (separazione e distanza sociale). 
Capita loro così anche in tante altre occasioni di pericolo, compresa quella di entrare in un gruppo estremista violento: da quello della tifoseria a quello terrorista. Il concetto di rischio nell'adolescienza è conesso a complesse dinamiche cognitive, emotive e relazionali, ma può finire nella figura dell'eroe immortale. Francesco Guccini, nella Locomotiva, cantava "gli eroi son tutti giovani e belli". Occorre ricordare che la percezione del pericolo dell'eroe lo rende anche piuttosto stupido.

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