giovedì 18 agosto 2011

Infine l'elenco delle vittime italiane dell'11/9


Ad inizio anno, nel post LUCI ED OMBRE SUI NOMI DELLE VITTIME ITALIANE DELL’11/9 , e poi ancora nell'intervisa rilasciata a marzo a La Stampa, "Fratelli d'Italia uccisi dal terrorismo internazionale", si segnalava la vergogna dell'omissione di una lista dei cittadini italiani o di origine italiana, periti negli attentati delle Torri Gemelle a New York nel 2001. Un silenzio sui loro nomi iniziato subito dopo gli attentati, che è continuato per anni nell'indifferenza generale, soprattutto dei media. Unica eccezione l'inaugurazione, al Consolato Italiano di New York, nel 2007 di una targa commemorativa, ma come si può vedere in questo video, l'elenco delle vittime era ancora incompleto...

Il Consolato Italiano della Grande Mela, attraverso il suo gentile Console, Laura Aghilarre, ha fornito in questi giorni all'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (Aiviter)  l' elenco finale delle 173 vittime, curato e aggiornato sempre da Giulio Picolli, la stessa persona che nel video si assumeva la paternità della lista dei nomi.
C'è  da augurarsi che in occasione del decennale dell'11/9, che cade quest'anno tra meno di un mese, i nomi di questi "fratelli d'Italia" possano risuonare alto in giro per il nostro Paese.

mercoledì 3 agosto 2011

2 agosto, Bologna, Berlino: la storia si fa fredda



1980 strage della stazione di Bologna.
Oggi si leggono riflessioni del tenore di quella di questo funzionario del sindacato (su La Stampa): "Da allora sono tornato in piazza il 2 agosto tutti gli anni e ci sarò anche oggi, perché esserci è un dovere morale e civile, perché è importante ricordare a testa alta la verità in un Paese dalla memoria corta e con una inaccettabile voglia di riscrivere la storia."

L'aberrazione è doppia: qualsiasi paese avrebbe il diritto di dimenticare una tragedia del genere, se non lo può fare, e deve giustamente continuare a ricordare a distanza di decenni, è perché la verità non è così chiara.  Le seconda risiede quindi nel conseguente assurdo (ipocrita?) timore di revisionismo storico.

Il nostro paese ha la memoria corta, certamente, ma la verità, come la storia non sono quelle scritte dalle sentenze dei tribunali o quelle depositate nei ricordi personali di tanti militanti e intellettuali testimoni diretti dei fatti.

In questo senso, l'esempio più evidentemente degli scherzi che la ricerca storica può compiere ai danni delle vecchie verità è quella uscita dalla Bild, e ripresa da qualche giornale, ieri. L'evento chiave che portò alla radicalizzazione del movimento studentesco tedesco e la nascita della RAF nel 1970, fu quando un poliziotto, Karl-Heinz Kurras, il 2 giugno 1967, durante una protesta per la visita dello Shah di Persia a Berlino Ovest, uccide lo studente Benno Ohnesorg.
Questo omicidio, ricordato nelle pubblicistica e nelle filmografia sul tema, fu il Bloody Sunday di Berlino: si veda questo video dell'evento commentato da Ulrike Meinhof.
La procura di Berlino dopo che già nel 2009 aveva  scoperto che Kurras era stato membro della Sed, il partito comunista della Ddr e membro non ufficiale della Stasi, adesso anticipa una nuova scoperta: anche l'avvocato difensore della vedova di Ohnesorg e poi di Rudi Dutschke, Horst Mahler, fu un collaboratore della Stasi.

Così le miserie della guerra fredda riemergono a demolire, forse una volta per sempre, la memoria romantica e rivoluzionaria di tanti cinquanta/sessantenni oggi al potere a destra e a manca.
La storia si fa fredda, col passare del tempo e si vendica delle false verità... forse anche a Bologna, un giorno.