ABSTRACT:
I primi progetti italiani sulla prevenzione dell'estremismo violento
sono iniziati nel 2012 sulla base dell'esperienza dell'Autore nel quadro dei lavori del Radicalization Awareness Network (RAN), istituito
dalla Commissione Europea nel 2011, e Aiviter, le più grande
associazione di vittime del terrorismo in Italia.
Il gruppo di lavoro RAN sulla Voce delle vittime del terrorismo ha
evidenziato nella sua attività durante 4 anni (pubblicati nel suo
manuale) le principali questioni per sviluppare le (pre)condizioni per
consentire alle vittime di diventare sopravvissuti attivi promotori di
narrative alternative, da utilizzare nei programmi scolastici e nelle
attività di P/CVE (prevention / counter violent extremism).
Gli scopi principali dei progetti italiani erano (e lo sono tuttora)
rafforzare il pensiero critico dei giovani e le competenze utili a
consentire loro di affrontare la propaganda e la disinformazione
attraverso l'uso pedagogico delle testimonianze/voci delle vittime.
La descrizione dei progetti italiani realizzati a Torino è accompagnata
dalla segnalazione dei loro punti deboli e delle loro criticità.
L'A. sottolinea, infine, diversi punti per migliorare sia la
valutazione della metodologia dell'impatto nell'attività didattica che le
politiche pubbliche italiane sulla resilienza per le comunità e le
vittime del terrorismo.
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