giovedì 24 agosto 2017

La coscienza politica della vittima del terrorismo: il caso tedesco di Corinna

Nel 2012 incontro alla sede della Fondazione Adenauer di Roma, Julia Albrecht e Corinna Ponto. Sono le autrici del libro Patentöchter. Im Schatten der RAF - ein Dialog (Verlag Kiepenheuer & Witsch , 2011), in italiano: "Figliocce. All'ombra della RAF - Un dialogo".
I loro padri sono i rispettivi padrini l'uno dell'altra, due famiglie unite quindi a cui capita che nel 1977 il padre di Corinna, Jürgen Ponto, presidente del consiglio di amministrazione della Dresdner Bank, sia ucciso dalla Rote Armee Fraktion (RAF) col particolare tragico che a far entrare in casa Ponto il gruppo di fuoco dei terroristi fu la sorella di Julia, Susanne Albrecht, utilizzando la sua familiarità. Le due famiglie fatalmente troncarono ogni contatto fino a quando, trent'anni dopo i fatti, Julia scrive a Corinnna e si ritrovano a parlare su una panchina di una piazza di Berlino e scambiarsi le rispettive memorie, dalle quelli prenderà il via l'idea di scrivere il libro.
Un libro che è la storia di una presa di coscienza politica di familiari in un paese senza associazioni delle vittime del terrorismo.
Coinvolsi le due Autrici nel gruppo di lavoro della RAN sulla voce delle vittime del terrorismo, e, due anni dopo in occasione del 10° anniversario della strage di Atoche a Madrid e Giorno della memoria europeo, l'11 marzo 2014, Corinna rilascia questa intervista per un progetto europeo diretto dall'associazioni francese AfVT.

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